Aggiornamento 01.04.2020

Amiche e Amici,
In questi momenti di grande confusione e tristezza per tutto quello che ci siamo trovati addosso, abbiamo discusso tra di Noi cercando di capire come continuare a comunicare.
Vorremo far sì che non si dimentichi la condizione in cui vivono tutti i profughi del mondo, incluso quelli che noi di OpetBosna! cerchiamo di aiutare, al confine tra Bosnia e Croazia, sulla cosiddetta Rotta Balcanica.
Siamo tutti attoniti e ammutoliti di fronte all’enormità di quanto sta accadendo. Non vogliamo entrare nel merito della discussione su quanto sia o non sia utile quello che si sta facendo a livello di Stati, ma di sicuro ci sentiamo sulla pelle un senso di oppressione e perdita di controllo delle nostre vite.
La mancanza che abbiamo sentito forte in queste settimane sono i contatti con gli amici e con il mondo che è improvvisamente diventato più lontano.
È lontano il lavoro, il genitore, il figlio, il supermercato; tutto è difficile da raggiungere! Ancora più lontani sono i profughi in Bosnia, da cui non possiamo più andare (il nostro ultimo viaggio è di fine gennaio).

Abbiamo pochi aggiornamenti da Velika Kadusha e Bihac.

Sappiamo che il nostro referente locale, l’associazione No Name Kitchen , è senza volontari perché oggi non si può più entrare in Bosnia e nemmeno passare dalla Croazia.
Quindi anche per noi si è alzato un muro invalicabile.
Stimiamo che ci siano in zona circa un migliaio persone che vivono in fabbriche e case abbandonate:
avevano nei volontari di NNK le poche risorse in termine di alimenti e vestiario.
Abbiamo notizie ufficiali che il Governo Cantonale Bosniaco di Una Sana sta montando una tendopoli in una località chiamata Lipa, situata a circa 30 km a sud di Bihac, per concentrare quel migliaio di profughi sparsi nel suo territorio.
I campi profughi ufficiali sono stati blindati e quindi nessuno può più entrare e uscire, costringendo migliaia di persone a vivere gli uni sopra gli altri, con un’assistenza medica al di sotto di ogni minimo pensabile.
Questo sistema è l’esatto contrario dell’isolamento sociale adottato in tutta Europa e espone al rischio contagio persone senza un’alternativa; contemporaneamente li espone ad un crollo psicologico, al vedersi una volta di più allontanato il possibile traguardo:

NO GAME = NO CHANCE !

Questo perché il tentativo di l’attraversamento delle frontiere per entrare in Europa, che i profughi chiamano “GAME”, diventa ancora più difficile.
Ci aspettiamo, inoltre, che arrivino in Bosnia altre persone che come sapete adesso sono ammassate alla frontiera Turco/Greca.
Abbiamo più che mai c’è bisogno di idee su come riuscire a proiettarsi in avanti, abbiamo più che mai bisogno di Sentire ognuno di Voi, anche con un semplice saluto

NON CI VOGLIAMO FERMARE!!!

SCRIVICI LE TUE IDEE, LE TUE IMPRESSIONI, LE TUE CONSIDERAZIONI, (MAGARI POI NE
VIENE FUORI UN LIBRO SCRITTO DA TUTTI NOI).
SE VUOI E PUOI, MANDACI UN CONTRIBUTO.
IN QUESTI GIORNI ABBIAMO TEMPO: USIAMONE UNA PICCOLA PARTE PER ALIMENTARE IL
NOSTRO CERVELLO.
PS: AGGIORNAMENTO DELL’ULTIMA ORA, NO NAME KITCHEN STA CONCENTRANDO LE ATTIVITA SU QUEI POCHI VOLONTARI BOSNIACI LOCALI CERCANDO DI CONTINUARE CON LA DISTRIBUZIONE DI PACCHI ALIMENTARI COMPRATI IN LOCO, DI QUELLO CHE SI TROVA
NON LASCIAMOLI SOLI, SE AVETE VOGLIA E POSSIBILITA’ FATE UNA DONAZIONE UTILIZZANDO I SEGUENTI
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